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Una toscana in trasferta

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17 ottobre: Palestra di roccia a Terlago (TN). Dopo tanto tempo, si spolvera l’imbrago e si fanno prove di manovra su palestra di roccia alpina!!! Disarmo una delle vie, con non pochi moccoli, ho dovuto usare pure il cordino della pedale per sbrogliarmi su un punto (era meglio se me ne stavo zitta e facevo finta di non saper fare proprio niente niente). Grappino a fine disarmo e via. Sonia B (+7/8 del GST). 25 ottobre: Calgeron, Grigno (TN) lì nei pressi del confine tra Trentino e Veneto sull’altipiano di Asiago. Giretto facile, non serve l’imbrago ma il canotto!! Passato il primo e il secondo laghetto col canotto (o le calosce) si raggiungono delle bellissime vaschette, facendo attenzione a non scivolarci dentro o rovinarle si risale il ramo principale da cui si devia sulla galleria delle marmitte. Progressione semplice, senza imbrago, dalla chiocciola dopo qualche strettoia in cui strisciare e un passaggio da fare sul lago Roner, non fidandomi di me né degli appigli mi tolgo

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Grotta di Collalto

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Uscita del weekend annullata causa maltempo, decido quindi all’ultimo di aggregarmi a Walter per “accompagnare” degli amici di altri gruppi alla nostra stupenda grotta di Collalto, prima della chiusura primaverile. Il ritrovo è al parcheggio del ristoro Dolomiti ma già nell’abitato di San Lorenzo intravedo la macchina di Giancarlo che parcheggia vicino al bar. Tappa caffè, arrivo! Oltre a Walter e Giancarlo ci sono Dori, Letizia dello Speleo Club Forli e Stefano, dello Speleo Club Orobico, che non conoscevo. L’uscita si preannuncia allegra e snella, proprio quello che speravo in questa uggiosa giornata. Arrivati al parcheggio ci cambiamo e ci avviamo verso l’ingresso della grotta mentre una leggera pioggerellina inizia a farsi sentire. Foto di gruppo all’ingresso e via, dentro nel meandro iniziale e giù per i pozzi. Apre Genky, segue Stefano, Letizia, io, Dori. Partono i primi e io dietro a ruota. Iniziano così a scorrere corda nel discensore mentre i frazionamenti passano, interva

Fotografia in Bigonda

Domenica scorsa (4 marzo 2018), con clima che, dopo giorni di freddo e neve, dà un’impressione quasi primaverile, ci avviamo verso l’ingresso del Mostro Sacro, la Grande Bigonda . Siamo un gruppo misto di soci del GST e alcuni aggregati: Daniele Sighel, Renzo Sebastiani, Marco Paris, le due signorine (non ricordo i nomi), Riccardo e Pietro Decarli. Per qualcuno è la prima volta e l’emozione è davvero palpitante. Quaranta km li possiamo solo immaginare e anche così è difficile crederci. Nella sede del Gruppo Grotte SAT Selva la solita ottima accoglienza. Assieme a noi si apprestano ad entrare alcuni amici veneziani, che poi prenderanno un’altra strada. Saliamo allegramente fino all’8° tornante della strada per Barricata e poi giù per il sentierino fino all’imbocco. Qui sentiamo il soffio possente della grotta, davvero impressionante. Quasi di corsa arriviamo a Piazza Selva, ci infiliamo poi nella diaclasi e sbuchiamo nella magnifica Galleria del Drago. Qui Daniele dà sfoggio della su

Gita in Pisatela

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L’inverno in Trentino offre poco come grotte accessibili e quindi decidiamo per una gita nel ricco sottosuolo vicentino e la scelta cade sulla Pisatela. Siamo in cinque, tutti ci siamo già statati almeno una volta e partiamo senza preoccuparci troppo della strada, ognuno confidando sul fatto che qualcuno si ricorderà la strada... per fortuna esistono gli smartphone che bene o male riescono darti accesso a internet, così leggiamo sul sito del Buso de la Rana le istruzioni per raggiungere il parcheggio! Vediamo che c’è già un’altra macchinata di gente che si sta cambiando: degli speleo da Rimini. Entriamo verso le 11, è tutto già armato per cui scendiamo veloci senza intoppi, arriviamo allo StarGate che bypassiamo proseguendo verso l’ingresso Pater Noster. Dagli stretti meandri iniziali, si arriva poi ad ambienti enormi con gallerie ampie e a tratti anche molto alte. Non abbiamo fretta e ci soffermiamo ad osservare gli innumerevoli fossili presenti nella roccia, compresi bellissimi esem

Bus de la Genziana

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Per l’ultima uscita dell’anno non potevamo accontentarci, così io e Lorenza abbiamo passato in rassegna un po’ di grotte fuori regione per farci una bella e snella uscita, cercando la grotta che più ci “andasse a genio”, magari una di quelle mai viste o visitata poco. Le nostre prime scelte erano in Lombardia, ma le copiose nevicate di questi giorni le hanno rese difficili da raggiungere. Pensa e ripensa mi torna in mente la “Vecchia Signora”, il bus de la Genziana, in Cansiglio. Vista una volta sola durante una manovra di soccorso a fine 2016 mi è rimasta impressa e la voglia di tornarci era tanta. Anche Lorenza l’aveva nella lista delle grotte da visitare già da un po’. Peccato che per poter entrare bisogna far richiesta al nucleo forestale dei carabinieri del Cansiglio. Essendo già giovedì sera, con l’uscita programmata per sabato, le speranze di ricevere una risposta in tempo sono poche ma tentar non nuoce! Ed ecco che venerdì mattina arriva l’autorizzazione e la telefonata di conf

Neve in Calgeron

E’ dicembre inoltrato ma gli speleo si sa, anche se si addentrano nella profondità della montagna non vanno in letargo. Noi sei del GST e due persone del gruppo di Rovereto decidiamo di andare ad “esplorare” il Calgeron, la grotta che si trova a Selva di Grigno in Valsugana. Per qualcuno è la prima volta per altri invece no, anche se la grotta Calgeron non smette mai di essere magica ed ogni volta che si visita si scopre qualcosa di nuovo… L’intenzione è quella di arrivare in una parte sconosciuta per tutti noi, esplorando i Rami Nuovi. Il punto di ritrovo è il parcheggio ex-Zuffo a Trento, da dove partiamo in direzione della strada statale 47. Dopo una pausa per la colazione saliamo lungo il sentiero della montagna che ci porta all’ingresso della grotta. Nel bosco ci accorgiamo che tre camosci ci controllano dall’alto; è sempre uno spettacolo incontrare animali allo stato brado. Dopo questa piccola sorpresa ci prepariamo per la grotta ed iniziamo a gonfiare il canotto che ci ser

Buco del Prestigio

Dicembre arriva all'improvviso... Qui in Trentino fervono i preparativi per i Mercatini di Natale ma l'idea di andare al famoso Buso del Prestigio ci attrae maggiormente. Siamo in quattro del GST e due simpaticissimi baldi giovani del gruppo di Rovereto, anche se uno si fa passare per la famosa "Angela". Il Prestigio si trova in Valdagno, in provincia di Vicenza, ed è una grotta con alcuni pozzi, cascate e sale concrezionate (che in Trentino non ci è permesso nemmeno sognare...) Due di noi ci sono già stati mentre per tutti gli altri sarà la prima volta. Il viaggio in automobile trascorre velocemente parlando della prima neve scesa, l'attrezzatura speleo e notizie sulla grotta che andremo ad esplorare. La tappa colazione la facciamo in un bar molto vicino all'ingresso della grotta; dopodiché ci incamminiamo nel bosco, dove troviamo l'atrio, grazie alle indicazioni di un gentile vecchietto che passeggia con un cane. Sappiamo che la grotta oggi sarà tr

Puliamo il buio 2017

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Anche quest’anno (come da diversi anni a questa parte) il Gruppo Speleologico Trentino e l'Alpinismo Giovanile della sezione SAT Bindesi Villazzano ha aderito alla manifestazione promossa da Legambiente “Puliamo il mondo”, nella sua declinazione speleologica, ovvero “Puliamo il Buio”. Ci siamo concentrati sulla pulizia dei “Stoi” situati nel comune di Trento poco sopra l’abitato di Celva, più precisamente parliamo del complesso “Stoi Ascaro” (Catasto cavità artificiali Sat – VT CA 674). Queste piccole cavità ad andamento orizzontale fanno parte di un complesso di fortificazioni austriache realizzate tra il 1907 e il 1914, con uno sviluppo interno che varia dai 20 agli 80 metri. Questo complesso di cavità artificiali ci ha visti impegnati nella medesima manifestazione nel 2016, dandogli la luce originale e svuotando una quantità inverosimile di materiali di vario tipo abbandonati nei tempi. Quest’ anno ci siamo impegnati nella pulizia dei due Stoi laterali, i quali, chiusi da temp

Abisso del Drago - L'armo continua...

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Non è sempre facile scrivere i resoconti delle uscite in grotta. Ancora più difficile quando le cose non vanno come ti aspetti. Racconti il tuo punto di vista, sapendo che non è l’unico. La giornata per me non inizia nel migliore dei modi. La tentazione di stare a casa è tanta ma mi faccio forza e spero che una giornata di montagna e grotta mi aiuterà a distrarmi. Puntuali passano Monica e Stefano a prendermi, per loro è solo una leggera deviazione così per una volta posso lasciare la macchina a casa. Destinazione, Campo Carlo Magno dove troviamo puntualissimi (noi un pochino meno) Lorenza, Federico e Samuel. Il programma della giornata è molto vario: Stefano parte di corsa per fare allenamento, ci raggiungerà direttamente in zona esplorativa. Noi, aiutati dall’insostituibile funivia, raggiungiamo il passo Grostè e ci dirigiamo in direzione del nostro campo estivo e la piana dei Grostedì sotto Cima Roma, la nostra destinazione finale. Molto prima di quanto ci aspettassimo sentiamo Stef

Il primo sguardo nell’Abisso

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“Uscita” serale nell’Abisso di Lamar per tenersi in forma e per far riprendere in mano a qualche ex-corsista le varie tecniche apprese. Ritrovo alle 18.00 al parcheggio nei pressi della grotta. Appena arrivati apprendiamo che I Tre Faggi eccezionalmente avrebbe chiuso i battenti alle ore 20 e che quindi una volta fuori dall’Abisso i nostri stomaci avrebbero dovuto cercare un’altra meta. Senza perdersi d’animo la comitiva si avvia costeggiando il lago e risalendo la trentina di metri di dislivello che lo separa dall’ingresso. Compiliamo il Libro di Vetta (o meglio, il Libro d’Ingresso) amareggiati dagli scarabocchi che occupano il poco posto ormai disponibile. Nonostante le temperature si siano leggermente abbassate negli ultimi giorni, alcuni cominciano a patire il caldo e non appena il gruppo si ricompatta entriamo a trovare refrigerio nella spelonca; sono già le 19.30 circa. Troviamo la grotta già completamente armata e procediamo verso la discesa dei primi pozzi. Apre il gruppo

Abisso Val Parol - 20 agosto

In seguito a una collaborazione per un accompagnamento al BDD con gli amici del Gruppo Grotte di Rovereto vengo a scoprire che l’Abisso di Val Parol è stato da questi di recente armato. Non ci sono mai andata e questa grotta compare da sempre tra i primi posti nella mia lista dei desideri “grotteschi” trentini da spuntare. Contatto subito gli amici Monica e Stefano, che raccolgono con entusiasmo la mia proposta e la ufficializzano al gruppo. A noi si unirà anche Manuel. Si parte di buon’ora la domenica mattina nei migliori dei modi: con una colazione alle Sarche in un posto dove fanno una torta di carote coi fiocchi. In grotta servono energie, mi ripeto. Saliamo in macchina verso il Monte Altissimo da Nago. Per una volta che faccio questa montagna comoda, comoda su quattro ruote, invece che come allenamento dal lago sulle mie gambe, sono davvero contenta e a posto con la coscienza. Basterà il peso dello zaino sulle spalle dopo a convincermi che abbiamo fatto davvero bene a salire così

Grotta del Castelletto di Mezzo

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Nuova uscita speleofotografica per il GST, questa volta a ranghi ridotti. Al parcheggio di Campo Carlo Magno siamo io, Daniele ed Alessio. Ci raggiungono Leonardo Latella (esperto di biospeleologia) e Daniele, un suo collaboratore. Purtroppo per un imprevisto Leonardo non potrà accompagnarci, ma Daniele sì quindi provvederemo a caricarlo per bene di materiale per non farlo sentire troppo leggero. Grazie al potente mezzo di Daniele S. riusciamo ad arrivare velocemente al rifugio Graffer. Dopo 2 chiacchere con il gestore del rifugio e l’obbligatorio caffè siamo pronti a dividerci il materiale fotografico e le corde necessarie per attrezzare risalite e calate (poche per fortuna). Partiamo in direzione del rifugio Tuckett che raggiungeremo in circa 1 ora e mezza. Da lì saliamo verso l’ingresso grotta, a circa 20 minuti dal rifugio. Chi attrezza la risalita, chi si cambia, chi mangia un panino e in poco tempo siamo tutti pronti per partire. Il materiale infilato in 2 sacchi è sempre

Abisso dello Statale o "Silvia Scave"

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Ormai ci siamo, sono le 5.00 di mattina e siamo alla Zuffo pronti per andare all’abisso dello Statale, fino a un paio di anni fa la grotta più profonda del Trentino. Manca solo Alessio. Dopo aver realizzato tra di noi che da un paio di giorni si rende irreperibile al telefono e ai messaggi, decidiamo di partire puntuali come da programma. Proprio in quel momento, la voglia di fare delle foto in grotta prevale sul sonno e Marco si rende conto di aver dimenticato la macchina fotografica a casa. Cosa si fa? La cosa più ovvia, si ritorna a prenderla. Si parte così velocemente, che i quasi 200 cavalli del Forester fanno aprire il portellone posteriore scaricando tutti i bagagli sotto le telecamere di sorveglianza del piazzale. Anche Lorenza è fuori, non era ancora salita (speriamo non vada in rete il video). Ricarichiamo il tutto, Lorenza compresa e si riparte. Per strada telefoniamo ad Alessio e con voce tranquilla ci risponde che sono almeno 10 minuti che aspetta nel luogo del primo appu

Traversata grotta Cesare Battisti

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Cosa possiamo fare di bello per sfuggire al caldo soffocante della città? Andare in grotta! Così in una rovente giornata di giugno, in cinque del GST, decidiamo di esplorare la grotta Cesare Battisti, sulla nostra amata Paganella; per qualcuno di noi sarà la prima volta mentre per altri sarà un felice ritorno. Il punto di ritrovo è il parcheggio Zuffo al mattino presto. La “levataccia” a volte è faticosa ma noi siamo impavidi (forse! ma l’importante è crederci, no?). Raggiungiamo a Fai della Paganella la partenza degli impianti di risalita Santel / Meritz. Lì ci attende il bravissimo Manuel, che è nel gruppo da tanti anni e ci farà da guida esperta per questa traversata; facciamo colazione tutti insieme e poi iniziamo con la salita a bordo della seggiovia. Dopo un breve cammino raggiungiamo Malga Fai, dove il personale ci lascia gentilmente il permesso di depositare gli zaini. Procediamo verso la cima della Paganella arrancando sulle ripide piste da sci, attraversiamo una zona rico

Accompagnamento non vedenti in grotta

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“Finalmente posso dire di aver capito che cosa sono e come si formano le stalattiti e le stalagmiti. Ho potuto toccarle delicatamente e rimanere incantata dal miracolo che la natura sa compiere. Ringrazio le mie guide, anzi i miei angeli custodi, che hanno faticato e gioito con me.” “-Sentite che silenzio, sentite com’è diversa l’atmosfera qui rispetto al mondo esterno con tutti i suoi rumori.- Questa è stata la frase che ci è stata detta da uno speleologo mentre, nel totale silenzio, dovevamo ascoltare la grotta. Ed è vero: in grotta si respira un’atmosfera completamente diversa da quella del mondo esterno. Intorno senti solo silenzio, intervallato ogni tanto dal picchiettio delle goccioline d’acqua che, cadendo, si depositano sulla roccia.” “Una grotta, secondo me, è come un museo: tu entri e attorno a te vedi tantissime belle sculture, alcune alte e alcune basse, alcune storte e alcune dritte, ma tutte con un loro senso e una loro bellezza. L’unica differenza con i musei normali è

Bus del Diaol

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Programma della giornata: conoscere i ragazzi del gruppo di Bronzolo che hanno scavato il 6 gennaio, proseguire gli scavi al “sifondo” e valutare se portare fuori i datalogger (e poi riportarli dentro in settimana) per scaricare una prima tornata di dati. Ci incontriamo al bar Ideal di Sarche dove troviamo i 6 “Bronzoliani” (Renato, Mirco, Roland, Peter, Nathalie e Katrin) ed il resto del gruppo; del GST ci siamo io (Stefano), Monica, Dario, Renzo, Alessio, Marco e Daniele. Ingresso come al solito verso le 10, ma purtroppo Marco (che non era in gran forma) dopo un po' si è sentito poco bene ed è uscito accompagnato da Daniele. Un po' prima delle 10.30 arriviamo alla colata dove notiamo un leggero aumento della portata d'acqua rispetto a domenica scorsa. La prima vera sorpresa della giornata però la troviamo alla diga; nella parte sopra troviamo un evidente segno di ruscellamento, e sotto alla diga il disastro... sulla sinistra segni di scorrimento importante di acqua (i

Speleo Photo Meeting

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Serata di proiezione delle foto fatte in spagna durante il raduno internazionale di fotografia speleologica spm2016.

Esercitazioni di rilievo in miniera: GST ed Ecomuseo

Gruppo Speleologico Trentino di Villazzano ed Ecomuseo dell'Argentario di Civezzano (TN), due giorni per esercitarsi assieme a rilevare nelle miniere del Monte Calisio. Mesi fa, quale curatore del Catasto regionale Cavità Artificiali del Trentino Alto Adige, ho raccolto la proposta dell'archeologa Lara Casagrande dell' Ecomuseo di fare un incontro tecnico-pratico sull'argomento, proposta che poi ha avuto l'appoggio fondamentale del GST di Villazzano (grazie al presidente Dario Pallaoro e al cd). Grazie in particolare agli speleologi Elisa Andreaus (Istruttore di Speleologia C.A.I.) e Renzo Sebastiani, con la loro grande esperienza e conoscenza tecnica del rilievo ipogeo, altri appassionati di speleologia e miniere delle due realtà hanno potuto esercitarsi sul campo apprendendo tecniche topografiche che si usano in sotterraneo, confrontandosi sulla documentazione degli ipogei artificiali. Oltre a fornire il mio aiuto come istruttore di speleologia IS SSI (topografia)

Puliamo il buio 2016 - Rassegna Stampa

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Alcuni articoli usciti sui quotidiani in merito alla nostra attività all'interno della manifestazione "Puliamo il buio 2016"

Puliamo il buio 2016 – Stoi Celva

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Anche quest’anno (come da diversi anni a questa parte) il Gruppo Speleologico Trentino ha aderito alla manifestazione promossa da Legambiente “Puliamo il mondo”, nella sua declinazione speleologica, ovvero “Puliamo il Buio”. Ci siamo concentrati sulla pulizia di una grotta artificiale del comune di Trento, denominata “Stoi di Celva”, più precisamente parliamo del complesso “Stoi Ascaro” (Catasto cavità artificiali Sat – VT CA 674). Questa piccola cavità ad andamento orizzontale fa parte di un complesso di fortificazioni austriache realizzate tra il 1907 e il 1914, con uno sviluppo interno di 80 metri e una struttura interna denominata “a baionette parallele”, congiunte da una galleria trasversale. Intorno agli anni 60 questi Stoi sono stati affittati a privati che li hanno utilizzati per circa 20 anni, fino a quando il comune ha deciso, per motivi di sicurezza, di non rinnovare le concessioni. Il nostro gruppo si è concentrato in particolare sui 3 stai situati al centro e comunicanti t