Il primo sguardo nell’Abisso

“Uscita” serale nell’Abisso di Lamar per tenersi in forma e per far riprendere in mano a qualche ex-corsista le varie tecniche apprese. Ritrovo alle 18.00 al parcheggio nei pressi della grotta. Appena arrivati apprendiamo che I Tre Faggi eccezionalmente avrebbe chiuso i battenti alle ore 20 e che quindi una volta fuori dall’Abisso i nostri stomaci avrebbero dovuto cercare un’altra meta.

Senza perdersi d’animo la comitiva si avvia costeggiando il lago e risalendo la trentina di metri di dislivello che lo separa dall’ingresso. Compiliamo il Libro di Vetta (o meglio, il Libro d’Ingresso) amareggiati dagli scarabocchi che occupano il poco posto ormai disponibile. Nonostante le temperature si siano leggermente abbassate negli ultimi giorni, alcuni cominciano a patire il caldo e non appena il gruppo si ricompatta entriamo a trovare refrigerio nella spelonca; sono già le 19.30 circa.

Troviamo la grotta già completamente armata e procediamo verso la discesa dei primi pozzi. Apre il gruppo Sebastiano, stupito dalla quantità di acqua che si trova a mano a mano che progrediamo. Per gli ex-corsisti (D. e lo scrivente Giorgio) è la prima volta nell’Abisso di Lamar e osservano gli spazi relativamente ampi con cui si sviluppa il ramo principale, che percorriamo durante la nostra discesa. I veterani presenti ne approfittano per controllare lo stato d’usura generale dell’armo: alcune placchette da fissare, un moschettone vetusto con qualche “bava” e una corda lesionata. Giungiamo quindi all’ingresso del Pozzo Trieste e dopo una breve pausa Sebastiano è già in carico sulla prima corda pronto per la discesa (che è stata effettuata scendendo lungo l’armo di sinistra, più veloce e diretto). D. ed io per questa volta non ce la sentiamo di affrontare la discesa nel Pozzo e cediamo il passo ad Emanuele rimandando la sfida alla prossima occasione disponibile.

Salgo dunque con Alessio per una corda che pende una decina di metri più a monte del Trieste per raggiungere un traverso che corre sopra le teste degli altri ed osservare il Pozzo dall’alto. Inaspettatamente, tra boati e rumori sordi, compare Daniele dall’oscurità e dopo una breve pausa e qualche chiacchiera constatiamo che sono quasi le 21. Richiamiamo Sebastiano ed Emanuele. Il primo risale comunicando di aver incontrato una corda gravemente lesionata durante la sua discesa e che non avrebbe in ogni caso proseguito oltre. Sul fare del ritorno verso l’uscita Alessio e Daniele sostituiscono la corda lesionata che avevamo trovato all’andata in uno dei primi pozzi e attorno alle 23 siamo tutti all’esterno ad osservare le stelle ed i pipistrelli. Soddisfatti della nostra serata ipogea riguadagnamo il parcheggio per cambiarci e partire. Vista l’ora tarda e l’assenza di locali aperti nelle vicinanze, andiamo alla Vesuvio di Trento a goderci una meritata pizza in compagnia.

    Presenti:
  • Giancarlo T. aka "Il numero 1"
  • Samuel (GSL)
  • Alessio M.
  • D.
  • Giorgio G.
  • Sebastiano M.
  • Daniele S.