Abisso di Monte Oro

Per questa domenica avevamo previsto un'uscita di ricerca ed esplorazione a carattere speleologico proposta da Filippo in una valle sperduta nel Brenta (di cui ho trovato qualche vaga informazione su un annale storico della Sat, quindi non ero neanche riuscito a capire dove fosse) purtroppo saltata causa festa di alpini e conseguente chiusura strada. Con Lorenza abbiamo quindi organizzato un'uscita in una grotta verticale per fare "un po' di corda", quindi un po' di allenamento in vista del campo esplorativo che faremo in Grostè nella settimana di Ferragosto. Si sono uniti anche Alessio e Josef, l'occasione quindi è ottima per fargli ripassare anche le manovre di salita e discesa.
La grotta scelta è "l'abisso di Monte Oro", nella zona del Grappa (Bassano), un - 500 m, ancora in esplorazione, armata fissa in questo periodo. A -200 m parte un pozzo da 80 m che in caso di forti piogge scarica molta acqua grazie ad una cascata, quindi ci siamo dati come punto di ritorno l'inizio di quel pozzo così da non avere problemi. Partiamo dal parcheggio Zuffo alle 7 di mattina col bel tempo e ci portiamo rapidamente in zona Bassano del Grappa e quindi sulla strada che porta al rifugio Monte Grappa. Qui già sorgono i primi problemi, poiché nelle indicazioni per raggiungere la grotta si parla di una "SS 141" e noi siamo sulla "SP148". Dopo un po' di confronto tra cartine decidiamo che hanno cambiato nome alla strada e continuiamo. Raggiungiamo rapidamente il bivio su strada bianca e una volta passata anche la Malga Moda di Monte Oro capiamo di essere sulla strada giusta. Giunti ad un bivio con "vista panoramica sulla valle e laghetto di abbeveramento" parcheggiamo. Le indicazioni sembrano giuste, l'accesso alla grotta è a neanche 10 minuti di cammino quindi decidiamo di cambiarci direttamente in macchina, cercando però di schivare le "boazze" di cui il parcheggio e i prati sono pieni. Ci incamminiamo sulla collina e in breve tempo troviamo "l'albero solitario, recintato da filo spinato". Pensavamo di fare molta più fatica a trovare l’ingresso, dato che in alcune relazioni c’erano riferimenti ad ore di ricerche nella valle, meglio così… Nel frattempo che Lorenza arma la calata d'ingresso qualche mucca viene a sbirciare questa gente vestita con 4 strati di tessuto, a fine luglio, e che per giunta si infila sottoterra. Alla base del primo pozzo scopriamo che probabilmente ci stavano solo dicendo di salutarci una loro amica, che aveva preso la stessa strada tempo addietro... Breve ripasso delle manovre per i corsisti e via, nel primo pozzo.
Il primo pozzo è un -64 m, con 3 frazionamenti (a partire dall'alto abbiamo quindi circa un 14 m, un 20 m e un 30 m) che passiamo rapidamente. Gli ormai ex corsisti eseguono tutte le manovre correttamente e con sicurezza quindi si continua tranquilli. Alla base di questo pozzo un teschio completo di mucca e qualche altro suo osso ci danno il benvenuto. Qualche pozzettino da 10 -15 metri ad armo singolo (con poco o niente corrimano), qualche meandro da strisciare con la roccia che non ti molla un attimo e tanta, tanta acqua di percolazione che viene giù dal soffitto, tanto che sembra che piova. Raggiungiamo così anche l'altro pozzo, un P40 m con 3 o 4 frazionamenti, purtroppo però sulla parete scorre acqua e ci si bagna ancora un po' (specialmente in salita). Ancora qualche saltino, qualche pozzetto di pochi metri e a circa 2 ore dalla partenza arriviamo a - 200 m, all'imbocco del P80, dove si sente chiaramente rumore di cascate. Qui ci fermiamo a riposare e fare uno spuntino, ognuno con lo stesso pensiero in testa "adesso viene la parte faticosa, cioè la risalita". Le tute sono bagnate e a stare fermi ci si comincia a raffreddare troppo. Invertiamo l'ordine di risalita con io e Joseph in testa (Lorenza va troppo veloce per i miei gusti) e ripartiamo. Tutto bene fino all'inizio del P40 dove le lunghe risalite e la stanchezza iniziano a farci rallentare un po'. Personalmente comincio a fare un po' di fatica, complici anche gli antibiotici che sto prendendo per un problema di tonsilliti, ma comunque con calma si risale. Di nuovo pozzi, pozzetti e meandri, sempre aspettando che l'ultimo abbia cominciato a risalire il pozzo precedente (in questo modo il gruppo è abbastanza compatto ma le pause di attesa nei pozzi sono ridotte al minimo). Arrivati alla base dell'ultimo pozzo Joseph inizia la risalita, seguito da Alessio e da un arrancante me. Lorenza chiude la fila così da disarmare la prima calata. Tempo di superare i primi 2 frazionamenti e inizio a vedere la luce dall'esterno, che mi sprona. All'uscita aspetto Lorenza così da aiutarla a recuperare sacco e corda. Alessio e Joseph sono lì intorno ad aspettarci e a “contare le mucche”. Dopo circa 6 ore dal momento in qui siamo entrati in grotta siamo di nuovo fuori. Una passeggiata verso la macchina, uno spuntino e si riparte alla volta di Trento, con l’esperienza di una grotta in più.
Manuel
    Presenti
  • Lorenza T.
  • Manuel R.
  • Josef
  • Alessio M.