Uscita Abisso Milazzo e Antro del Corchia

Ci siamo ritrovati, chi arrivato prima, chi dopo, il sabato mattina a fare colazione nella locanda della Piera a Levigliani (Alpi Apuane), istituzione per gli speleo, dove un angolo dove dormire e un boccone da mangiare si riesce sempre a trovare. Venivamo da diverse parti d’Italia e da vari gruppi, (GST con Daniele, Federico, Irma, Lorenza, Marco P. , Mauro, Walter B. , Walter M. ed il sottoscritto, SCO con Giovanni, Roberto e Ludmila, Viviana del gruppo grotte di Catania).

Colazione rapida e si parte verso la galleria del Cipollaio, dove ci aspetta la mitica Milazzo. Questa grotta ha 2 ingressi, quello alto, dove bisogna fare un paio di centinaia di metri di calata e quello basso, dove è “sufficiente” superare 3 strettoie per arrivare nella zona da visitare. Ovviamente l’intenzione è di passare dalla via più rapida, le strettoie.

Canule concrezionate e modellate dal vento

Arrivati al parcheggio ci si cambia (doveva proprio cominciare a piovere in quel momento?) e ci si incammina verso il sentiero che in breve ci porta all’ingresso. Un saluto a Irma (che proseguirà nella nebbia su sentieri montani) e ci si infila nell’ingresso. Dopo qualche semplice saltino su corda dove è sufficiente stare attenti a non scaricare sassi arriviamo in una saletta dove molti di noi si liberano di imbrago e attrezzi, non più necessari (tranne una longe per superare un traverso che dà su un pozzo di 120 m). Da qui comincia la parte più “tosta” della grotta: un meandro che, con una lunghezza di 80 metri e 3 micidiali strettoie porta alla parte interessante della grotta. Mi soffermo un attimo sulle strettoie, perché se potessero parlare direbbero solo parolacce (ovviamente imparate dagli speleo). Tanto per darvi un’idea il passaggio più stretto è di 22 cm, e non è quello più scomodo (immaginate voi).

La certezza di Giovanni sulla strada da percorrere è tranquillizzante…

Una volta lasciato alle spalle il budello si può camminare, e bisogna farlo di corsa per riuscire a vedere e scoprire tutto quello che questa grotta ha da offrire: saloni pieni di concrezioni create da acqua e vento, torrenti che entrano ed escono dalle rocce, aragoniti che riempiono sale come se fossero funghi e grosse come fiori. Un ambiente veramente  incontaminato, dove bisogna camminare in punta di piedi per lasciare meno tracce possibili del nostro passaggio. Dopo diverse ore di grotta è il momento del rientro, con una tappa “all’autostrada” che ci riporta a tempi record alle strettoie. Con qualche parolaccia in più (e un tira e molla da parte di Walter e Federico per sbloccare il mio braccio) usciamo dopo circa 8 ore di grotta (8 ore e mezza per gli sposi, i quali si sono fermati a disarmare…).

Prove di allargamento strettoie...

Una volta cambiati ci riportiamo dalla Piera per la meritata cena, quattro chiacchere con il gruppo dei pistoiesi e finalmente il meritato riposo. La domenica mattina ci ritroviamo, più stanchi e “a pezzi” del giorno prima a fare la colazione per decidere il da farsi:

Roberto e Ludmila decidono di restare a dormire ancora un po’, Walter M. parte per una delle sue corse in montagna per “sgranchirsi le gambe” e Daniele viene con noi fino all’ingresso del Corchia per poi farsi un giretto in zona. Noi altri decidiamo di andare a fare un giro nel ramo turistico e aperto al pubblico del Corchia. Ovviamente non si può passare per l’ingresso principale, quindi ci portiamo all’ingresso dei Pompieri (circa un centinaio di metri sopra l’ingresso principale) e dopo qualche calata “tranquilla“ arriviamo nella zona delle passerelle, dove visitiamo la grotta, in perfetta tenuta speleo, insieme a qualche turista (quasi vestito in infradito e maglietta). Una volta completato il giro siamo tornati all’ingresso e risaliti (il sottoscritto disarmando una grotta per la prima volta) fino al ramo del Conte, dove ci eravamo fermati all’andata per visitare le sue salette pieni di stupende aragoniti. Una volta fuori ci gustiamo un caffè e la magnifica torta “nuziale” portata da Viviana (era pur sempre il matrimonio di Lorenza…). Ultima tappa dalla Piera per i saluti, con la promessa di ritrovarsi per altre e più favolose grotte.

Federico ha trovato un tesoro, ma se lo vuole allongiare?

Da parte mia è stata un’esperienza stupenda, quel tipo di esperienza che ti fa capire di aver passato la fase di “corsista” e di essere entrato nel gruppo. E che gruppo…

Un saluto e un ringraziamento a tutti,

Manuel

    Presenti:
  • Lorenza T.
  • Walter B.
  • Manuel R.
  • Federico
  • Daniele S.
  • Irma
  • Marco P.
  • Mauro
  • Walter M.
  • Giovanni (SCO)
  • Roberto (SCO)
  • Ludmilla (SCO)
  • Viviana (GGC)

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